I coristi della Corale Quadriclavio


Dora Calabrese, soprano


Nella Corale Quadriclavio dal 1996

A quel tempo vendevo collanine. Niente di serio. Un po’ di paccottiglia sistemata alla meglio su un vecchio bancone. Tra una perla e l’altra, raccolgo tra le mani e nei pensieri, un azzurro foglietto, un po’ sgualcito, di carta riciclata in chiaro spirito ambientalista, scritto un po’ alla meglio (una fattura decisamente artigianale, piuttosto dozzinale).
Una neonata corale, detta Quadriclavio (una componente fantasiosa piuttosto corposa!!!), cercava coristi.
Qui cito testualmente, poiché conservo gelosamente una copia di quel foglietto tentatore: “la conoscenza della musica non è indispensabile”. Oggi come allora! Stesso foglietto! I corsi e ricorsi della storia!
Che presunzione! Ridurre tutto a puro divertimento, all’insegna del più sano spirito edonistico! La sacralità della musica barocca ridotta a convivium quasi baccanale, da sfiorare l’orgiastico.
Un nuovo modello di stare bene insieme, in un mondo dove la lap-dance, brek-dance, music-dance, doby-dance facevano proselitismo.
Parallelamente, l’idea di questi nuovi, eventuali, probabili coristi, come persone dedite al vizio e al godimento. Veramente troppo!
Come se non contasse niente la pulsione interiore, l’angoscia del vivere, l’inabissarsi e il riemergere tra le righe di un pentagramma che legge i dolori del mondo. La calligrafia delle passioni che si esalta in un segno più morbido, una pausa più lunga, una coda di croma, il vuoto della semibreve, azzerata da un azzurro foglietto e dal fatto che “non è necessario conoscere la musica”.
Mah! Sarà!
Avrete facilmente intuito che vivevo, allora, un periodo buio e nefasto, dedito all’abiura di ogni forma di piacere. Un medio-evo personale, il buio dei sensi e delle passioni.
Ragion per cui, mi approcciai alla proposta dell’azzurro foglietto, in maniera distaccata, poco interessata, quasi cinica.
E poi…!
Azz!
Son già passati dieci anni!
Sorbole!
Ed io sto meglio di allora. Rinata dalle proprie ceneri: l’araba fenice del nuovo millennio.
Sarà, forse, anche merito di Bach, Vivaldi, Mozart e del nuovo, ultimo …da Beccaccino?
Un bacio immenso a tutti voi. Siete sempre con me.

Dora
 

aprile 2005